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giovedì 1 settembre 2011

Come una notizia può disinformare


ALIMENTAZIONE
Galline a terra o in gabbia
le uova sono sempre le stesse
Una ricerca pubblicata su Poultry science mostra che le proprietà qualitative non cambiano: identici i livelli di vitamine e colesterolo. Leggere differenze solo nel contenuto di grassi e di beta-carotene. Il test eseguito su un campione di 400 esemplari

Galline a terra o in gabbia le uova sono sempre le stesse
ROMA - Per gli animalisti e per i cultori dell'agricoltura tradizionale sarà una delusione. Le galline che vivono in libertà - magari nell'aia di una fattoria - e quelle allevate in gabbia depongono uova con le stesse proprietà qualitative. La vita all'aria aperta, insomma, non fa la differenza. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Poultry science da alcuni ricercatori della North Carolina State University, guidati da Kenneth Anderson.

I ricercatori hanno esaminato le uova deposte a 50, 62, e 74 settimane di età da 400 galline - alcune allevate a terra, altre in gabbie - sottoposte a un'identica alimentazione. I test sono stati eseguiti in quattro diversi laboratori specializzati. L'obiettivo era rilevare i livelli di acidi grassi, di colesterolo e di vitamine A ed E contenuti in ognuna.

Dagli esami è emerso che, nonostante il contenuto di grassi totali fosse leggermente più alto nelle uova delle galline allevate in libertà e le uova da gabbia fossero risultate leggermente più ricche in beta-carotene, i livelli di colesterolo e delle vitamine A ed E risultavano del tutto equivalenti. "Alla luce dei dati ottenuti - spiega Anderson - non può essere stabilito un significativo vantaggio nutrizionale delle uova prodotte da galline allevate a terra contro quelle delle galline cresciute in gabbia".

Lo studio, comunque, promuove le uova sul piano delle qualità nutrizionali. E sottolinea che contengono un livello di colesterolo più basso rispetto a quanto finora previsto dal ministero dell'agricoltura degli Stati Uniti. Anche in questo caso, comunque siano state deposte. Nelle linee guida americane, dunque, il livello di colesterolo è stato rivisto e abbassato da 213 a 185 milligrammo per ogni uovo.

Perchè DISINFORMA?
La ragione è semplice nello studio si parla di allevamento a terra, ma non si specifica cosa si intende, sicuramente considerando gli standard tecnici a "terra" significa chiuso in un capannone su di un pavimento di cemento, e bene che vada, ricoperto di paglia per assorbire le deiezioni del ciclo di allevamento. Capite bene che in questa situazione la differenza con la gabbia è nulla. Diverso sarebbe un allevamento all'aria aperta con animali che pascolano su un prato liberi di catturare le prede naturali e di integrare la dieta artificiale con erba verde, bacche e quant'altro. In queste condizioni secondo voi i risultati sarebbero gli stessi? Io credo proprio di no e mi attiverò per dimostrarlo, avvieremo a breve uno studio su tale esperienza e vi terrò aggiornati. A presto e buona navigazione a tutti.

mercoledì 11 maggio 2011

Nuova interessante uscita in libreria

Italiani sta per uscire in questi giorni in libreria un interessante romanzo di un autore italiano di noir che merita di essere letto.

L'Italia noir di Massimo Carlotto
viaggio tra le ombre del Nordest

Arriva in libreria "Alla fine di un giorno noiso", il nuovo romanzo dello scrittore. Torna il personaggio di Giorgio Pellegrini, già conosciuto dieci anni fa in "Arrivederci amore, ciao". Il malaffare, la corruzione, la criminalità organizzata che si infiltra nel tessuto industriale del Veneto. "Tutte piaghe legali nel sistema produttivo. Per questo la magistratura fatica a metterci un argine".

 Breve trama:

GIORGIO Pellegrini si è ripulito. L'ex criminale con un passato politico che ha accumulato ricchezze con le rapine ora è proprietario di un locale in una città del Veneto, ritrovo di politici e imprenditori collusi con il malaffare degli appalti. Intorno, un giro di escort con cui Pellegrini arrotonda. Lo avevamo lasciato in Arrivederci amore, ciao, lo ritroviamo in Alla fine di un giorno noioso, il nuovo romanzo di Massimo Carlotto (edizioni E/O, in uscita l'11 maggio). Il maestro del noir mediterraneo ripropone un personaggio nel quale è sempre pronta a risvegliarsi un'anima predatrice e violenta. Così accade quando si trova coinvolto in una truffa (animata da un onorevole della maggioranza di governo) e in breve precipita in una storia di omicidi e ricatti. Un romanzo adrenalinico, un affresco drammatico della società del Nordest e della sua parte torbida. Fra i colpi di maglio che Pellegrini assesta, c'è il ritratto di una terra piena di contraddizioni.

Ci sono tutti gli ingredienti per un sicuro successo, complimenti Massimo.


 

domenica 1 maggio 2011

Pulizia? no grazie, parte seconda

Continuiamo a dare piccole perle di saggezza scientifica.........
 
Dormite di meno. Anche i benefìci delle otto ore di riposo notturno sono sopravvalutati. "Si tratta di una convenzione moderna che può lasciare persino più stanchi - spiega il professore Jim Horne, del Centro di ricerca sul sonno della Loughborough University - un sonnellino di un quarto d'ora può essere più riposante di un'ora di sonno notturno. Millenni fa, le persone facevano un sonno di circa due ore nella prima serata, seguito dalla cena, a sua volta seguita da attività di interazione. L'ora del risposo notturno arrivava intorno a mezzanotte: a quel punto si dormiva per tre-quattro ore ininterrottamente, prima delle preghiere e dell'accensione del fuoco". Un altro luogo comune da sfatare è quello secondo cui, se non si riesce a prendere sonno, bisogna restare a letto: "Molto meglio alzarsi e leggere un libro, fare un puzzle o qualcos'altro di rilassante finché il nostro corpo non ci dice che è pronto per dormire", aggiunge Horne. "In effetti le classiche otto ore di sonno sono solo un ricordo - spiega il direttore del Centro di Medicina del sonno del San Raffaele di Milano e segretario dell'Aims (Associazione italiana di medicina del sonno), Marco Zucconi - e possono diventare un'ossessione, specie per chi soffre di insonnia. Il fabbisogno di sonno è individuale e geneticamente determinato o influenzato dal nostro orologio biologico: dunque è opportuno dormire fin quando ci sentiamo riposati, senza dare eccessiva importanza alla quantità (dalle 9-10 ore dei cosiddetti long sleepers alle 4-5 degli short sleepers). Horne però afferma che 15 minuti di "nap" (sonnellino) sono ristoratori quanto il sonno notturno. Io arriverei fino a 30. Dopo, subentra l'inerzia del sonno ed è più difficile il risveglio e la buona funzionalità complessiva".

venerdì 29 aprile 2011

Pulizia? no grazie

Ecco finalmente una buona notizia che giustifica una certa ancestrale repulsione all'igiene da parte di alcune persone.

Lavatevi poco, dormite di meno
certe abitudini non sempre fanno bene
Dalle ore di sonno alla posizione da assumere quando si va in bagno: sette studi smentiscono i luoghi comuni che accompagnano la nostra routine, in questo breve viaggio a puntate raccogliamo alcune considerazioni della ricerca scientifica.

COLLAUDATE e rassicuranti, le "buone abitudini" quotidiane a guardia della nostra salute potrebbero non essere così utili. Una doccia al giorno, ad esempio, leva sì di torno le cellule morte, ma anche i nutrimenti della pelle, e le famose otto ore di sonno cui tutti aneliamo non sempre sono necessarie. A smantellare i luoghi comuni che pilotano la nostra routine ci hanno pensato sette studi condotti da altrettanti prestigiosi istituti di ricerca.

Andiamo con ordine, oggi iniziamo dal primo.

Piano con la doccia. La prima ricerca, condotta dalla Cranley Clinic di Londra, si concentra sulla doccia. E spiega che lavaggi troppo frequenti, lunghi e caldi, con bagnoschiuma aggressivi, rischiano di eliminare dalla pelle i suoi olii naturali e alterarne il ph. "Per la maggior parte delle persone non c'è bisogno di una doccia al giorno - spiega il dermatologo Nick Lowe - anzi, così facendo si corre il rischio di infezioni". "E' vero, troppe docce non fanno bene alla pelle - conferma il dottor Giulio Franceschini, specialista in dermatologia e direttore sanitario di Villa Salus Medical Skin & Antiaging Center - perché lavandola tutti i giorni si elimina il film idrolipidico che la protegge e quindi si rischia di distruggere la prima barriera corporea. Lavarsi tutti i giorni inoltre predispone l'epidermide ad allergie da contatto e funghi che, senza questa barriera, possono moltiplicarsi piu facilmente". A chi fa un lavoro particolare o pratica sport quotidianamente e ha l'esigenza di lavarsi spesso, l'esperto consiglia di usare saponi
che non contengano né tensioattivi né alcali e che lavino per affinità con la pelle, non per contrasto. Da usare anche creme idratanti post doccia e shampoo, il tutto non aggressivo e a ph basso.

sabato 16 aprile 2011

Una sola parola per tutto questo.

Ammetto che non è farina del mio sacco ma la condivido il pieno.
Grazie Carlo

"Vergogna"

"(Dal latino verecundia, collegato a vereor, avere timore e riverenza). Il turbamento derivante dall'avere compiuto un atto lesivo dell'onore e della rispettabilità. 
La vergogna come sentimento sociale nasce e si sviluppa nelle culture che danno valore politico al giudizio che la collettività dà delle persone e dei loro comportamenti. E' questo giudizio  -  di apprezzamento oppure di sanzione, di onore o di disonore  - insieme ai valori comuni su cui si fonda, il vero legame che struttura quelle società. Conservare il proprio onore è, in questi contesti, il primo dovere pubblico di ciascuno; e la vergogna è appunto la percezione insopportabile che la propria immagine pubblica è lesionata dalla perdita dell'onore e del rispetto degli altri.

Le culture politiche occidentali moderne  -  a differenza dal mondo greco arcaico e da quello orientale  -  tendono a rimuovere la vergogna dal centro della scena politica, e a sostituirla con il rispetto non tanto di valori quanto di leggi positive impersonali. Il giudizio da temere non è, in questi ambiti, quello della comunità, ma quello della magistratura; alla coppia onore/disonore si sostituisce quella di legale/illegale.    La maggiore libertà di comportamento dell'individuo va di pari passo con la maggiore formalizzazione della politica, che tende a esaurirsi nel diritto. Per essere buoni cittadini è sufficiente non infrangere la legge.

In realtà, la semplice legalità non è un legame sociale sufficientemente coesivo. Perfino le democrazie moderne, che garantiscono grande libertà individuale, esigono che i comportamenti dei singoli  -  soprattutto, come afferma la Costituzione (art. 54), di coloro che rivestono cariche politiche  -  siano non soltanto legali ma anche esercitati con onore. Il che significa che dai politici si esige un'immagine pubblica  -   informata a valori come il decoro, la dignità, il senso del dovere e del servizio  -  e che la collettività è eventualmente in grado di sanzionare, con la riprovazione sociale che dovrebbe indurre vergogna, i responsabili  di atti disonorevoli."

giovedì 7 aprile 2011

Informarsi sempre

Ciao a tutti,
ho trovato un altro interessante articolo, evito di riscriverlo perchè è disponibile sul sito dell'Unità, (www.unita.it) dalla pagina principale cliccate su scienza e notizie il titolo è:

Altri 50 anni (e una montagna di soldi) per risanare Chernobyl

di Cristiana Pulcinelli
Per coloro i quali sono appassionati di nucleare forse potranno trovare idee per risolvere quel problemino e per alcuni politici consiglierei di investire a Chernobyl ci sono offerte strepitose per ville di lusso a quattro soldi.

mercoledì 6 aprile 2011

Un piccolo passo indietro per cercare di capire.

Ho trovato un editoriale che forse potra interessare. Uscito nel 2008, sul numero 5 della rivista  "FV - Fotovoltaico, fa delle importanti riflessioni sul settore in Italia e su quali indirizzi dovrebbe avere la nostra politica, se avesse un minimo di interesse per il paese e i problemi che non mancano mai.
"Lo possiamo affermare senza tema di essere smentiti: il mercato FV in Italia è forte ed è maturo per esplodere, come l'esperienza di altri Paesi insegna. Lo dimostrano i numeri: a luglio (2008 nda) è stata oltrepassata quota 150 MW, la metà dei quali installati solo nei primi sette mesi del 2008, e quindi i moduli fv brillano ormai sui tetti di diverse decine di migliaia di case italiane. Si tratta di un risultato straordinario, che lascia prevedere numeri ancora maggiori in futuro, visto che questa prima fase può essere considerata di rodaggio.
Naturalmente l'energia solare, almeno per i primi anni, avrà ancora bisogno degli incentivi nazionali per poter essere concorrenziale e ci aspettiamo che il Governo, se proprio vorrà apportare qualche cambiamento al conto energia, legge che ha dimostrato di funzionare bene, faccia delle modifiche in positivo. 
Per prima cosa serve un ulteriore semplificazione dell'iter burocratico per l'installazione degli impianti e per avere accesso all'incentivo. Ma, soprattutto, è necessario imporre a ENEL dei tempi certi per l'allaccio degli impianti residenziali: ogni ora di sole in cui l'impianto non è collegato alla rete significa un mancato guadagno e tanti kWh puliti in meno.
Non vorremmo, invece, che il Governo decida modifiche in negativo, prendendo come pretesto il taglio della spesa pubblica, come ampiamente successo nella recente Legge di bilancio in vari campi. Un altro pretesto, ovviamente infondato, potrebbe essere che il fv darà un contributo sempre insignificante al mix energetico mondiale. Tanto per citare solo un dato, l'Agenzia Internazionale dell'Energia prevede che nel 2050 il solare produrrà almeno il 10 % dell'elettricità mondiale. Staremo comunque a vedere che farà il Governo, i cui primi passi di politica energetica sono stati interlocutori. Da una parte, abbiamo apprezzato le recenti presse di posizione dei Ministri Prestigiacomo e Scajola sull'importanza strategica delle rinnovabili. Ci sconcerta invece il pressing sul nucleare. Sono in tanti i motivi per cui sarebbe insensato puntare tutto su questa tecnologia e abbandonare il fv e le rinnovabili: per raddoppiare il numero delle centrali nucleari entro il 2030, rimpiazzando anche quelle che andranno a fine vita nei prossimi 20 anni, sarebbe necessario costruire una nuova centrale ogni due settimane. La spesa? Tra i 1.000 e 2.000 miliardi di euro (stranamente qui i soldi ci sarebbero, niente tagli di spesa pubblica nda). Sappiamo come stoccare in maniera sicuria le scorie? No. L'effetto sulle emissioni di gas serra? meno del 5%. A quando le centrali di quarta generazione? Tra 40 anni, forse.
Un'ultima domanda: non è che forse dietro c'è la spinta di una forte lobby?"
Editoriale di Marco Pinetti 
Ebbene gentilissimo direttore, nella sua ultima domanda Lei ha proprio riassunto la missione politica del nostro governo, che si preoccupa più degli affari della cricca che dei problemi del Paese, e questo lo vediamo da soli in questi ultimi anni di gestione.
Riflettete popolo di elettori quando sarete chiamati a scegliere i vostri rappresentanti e lo dico nel vostro interesse. So che notoriamente siamo molto autolesionisti nella scelta dei signori che ci rappresentano ma qui si decide del nostro futuro e non stiamo parlando di quattro sacchetti di "monnezza", mi auguro che lo capiate per il vostro  bene.




domenica 3 aprile 2011

Your Love - Ennio Morricone & Dulce Pontes Traduzione

  • I woke and you were there
    beside me in the night.
    You touched me and calmed my fear,
    turned darkness into light.

    I woke and saw you there
    beside me as before
    My heart leapt to find you near
    to feel you close once more
    To feel your love once more.

    Your strength has made me strong
    Though life tore us apart
    and now when the night seems long
    your love shines in my heart…
    Your love shines in my heart.
    mi sveglio e tu sei lì
    al mio fianco nella notte
    mi tocchi e calmi le mie paure
    trasformi l’oscurità nella luce

    mi sveglio e ti vedo lì
    di fianco a me come prima
    un tuffo al cuore trovandoci vicino
    sentirti vicino ancora una volta
    sentire il tuo amore ancora una volta

    la tua forza mi ha reso forte
    anche se la vita ci ha separati
    ed ora quando la notte sembra lunga
    il tuo amore brilla nel mio cuore
    il tuo amore brilla nel mio cuore

domenica 13 marzo 2011

Nucleare si, nucleare no.

Sembrava fosse un problema superato. L'allora classe politica aveva dato agli italiani la responsabilità di decidere, e gli italiani lo hanno fatto. Forse spinti dalla crisi atomica sfiorata dalla tragedia di Cernobyl, ma hanno deciso. Ed oggi il mago della politica ripropone lo spettro del nucleare sotto casa, come se non bastassero tutte le altre fonti di inquinamento a creare problemi per la salute.
Prima domanda, ma è necessaria tutta questa enorme produzione di energia per alimentare una società consumistica che sta distruggendo il pianeta? o vogliamo rivedere il nostro inutile stile di vita "moderno".
A chi fa paura l'energia da fonti rinnovabili?
O forse i potenti preferiscono che i sudditi siano solo "stupidi consumatori" vincolati in tutto e quindi anche nel bisogno di energia? pittosto che dare ai consumatori gli strumenti per creare l'energia  illudiamoli che il nucleare è sicuro. Adesso vadano a dirlo alle migliaia di persone che sono state contaminate dalle radiazioni in giappone. Certo un disastro del genere nessuno lo poteva prevedere, ed è proprio qui il problema, questo non è una giustificazione plausibile. Chi realizza questi mostri sa e deve sapere il pericolo che rappresentano, ignorarlo è "Omicidio colposo".
Oppure forse gli interessi economici di alcuni gruppi vengono prima della volontà degli italiani e della salute collettiva. Di seguito uno stralcio di un recente articolo in cui si illustra la situazione cha all'apparenza è paradossale, ma se riflettete un po capirete meglio.
...... "Insomma, dal Governo arriva una nuova spinta al nucleare, proprio mentre il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, difende il recentissimo “decreto ammazza rinnovabili”: «chi lavora nella green economy non deve nutrire timori ingiustificati».
Strano che proprio un imprenditore del suo calibro non capisca l’enorme danno che questa instabilità decisionale stia arrecando al mercato delle rinnovabili. L’hanno invece capito molto bene i grandi contractor interessati alla costruzione delle centrali, da Enel a Edf, almeno loro, staranno festeggiando".
Già ricordiamo tutti le risate che si facevano al telefono la cricca del dopo terremoto per gli affari che si prospettavano per la ricostruzione. Il nucleare non è democrazia dell'energia, è monopolio puro e noi servi dobbiamo dissentire aspramente (ossia ribellarsi)
Non bisogna abbassare la guardia la loro fame di denaro e di potere è insaziabile, è come una droga, non ne possono fare a meno, e noi non siamo altro che stupide pedine per i loro giochi di potere.

domenica 6 marzo 2011

L'ambiente questo sconosciuto

Iniziamo con una piccola analisi di coscienza.
Domandiamoci quanto siamo sensibili ai problemi dell'ambiente?
Proviamo a vedere in quanti rispondono e in quanti apportano i loro contributi.
Per esempio: facciamo un piccolo gioco.
Valutiamo se siamo disposti a fare un piccolo sacrificio ed ad usare di meno la macchina per andare a lavoro, vediamo in quanti ci riescono e quanti km in meno hanno fatto, valuteremo dopo i risultati.
Ciao e a presto

Siamo solo all'inizio

Salve a tutti
Questa vuole essere una piccola esperienza, che grazie alla collaborazione di tanti spero possa crescere ed essere utile a qualcuno.
So che ci vorrà tempo e che tempo vi richiederà, ma vi prometto che sarò breve e conciso.
A presto per la prima semina.
Ciao