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venerdì 29 aprile 2011

Pulizia? no grazie

Ecco finalmente una buona notizia che giustifica una certa ancestrale repulsione all'igiene da parte di alcune persone.

Lavatevi poco, dormite di meno
certe abitudini non sempre fanno bene
Dalle ore di sonno alla posizione da assumere quando si va in bagno: sette studi smentiscono i luoghi comuni che accompagnano la nostra routine, in questo breve viaggio a puntate raccogliamo alcune considerazioni della ricerca scientifica.

COLLAUDATE e rassicuranti, le "buone abitudini" quotidiane a guardia della nostra salute potrebbero non essere così utili. Una doccia al giorno, ad esempio, leva sì di torno le cellule morte, ma anche i nutrimenti della pelle, e le famose otto ore di sonno cui tutti aneliamo non sempre sono necessarie. A smantellare i luoghi comuni che pilotano la nostra routine ci hanno pensato sette studi condotti da altrettanti prestigiosi istituti di ricerca.

Andiamo con ordine, oggi iniziamo dal primo.

Piano con la doccia. La prima ricerca, condotta dalla Cranley Clinic di Londra, si concentra sulla doccia. E spiega che lavaggi troppo frequenti, lunghi e caldi, con bagnoschiuma aggressivi, rischiano di eliminare dalla pelle i suoi olii naturali e alterarne il ph. "Per la maggior parte delle persone non c'è bisogno di una doccia al giorno - spiega il dermatologo Nick Lowe - anzi, così facendo si corre il rischio di infezioni". "E' vero, troppe docce non fanno bene alla pelle - conferma il dottor Giulio Franceschini, specialista in dermatologia e direttore sanitario di Villa Salus Medical Skin & Antiaging Center - perché lavandola tutti i giorni si elimina il film idrolipidico che la protegge e quindi si rischia di distruggere la prima barriera corporea. Lavarsi tutti i giorni inoltre predispone l'epidermide ad allergie da contatto e funghi che, senza questa barriera, possono moltiplicarsi piu facilmente". A chi fa un lavoro particolare o pratica sport quotidianamente e ha l'esigenza di lavarsi spesso, l'esperto consiglia di usare saponi
che non contengano né tensioattivi né alcali e che lavino per affinità con la pelle, non per contrasto. Da usare anche creme idratanti post doccia e shampoo, il tutto non aggressivo e a ph basso.

sabato 16 aprile 2011

Una sola parola per tutto questo.

Ammetto che non è farina del mio sacco ma la condivido il pieno.
Grazie Carlo

"Vergogna"

"(Dal latino verecundia, collegato a vereor, avere timore e riverenza). Il turbamento derivante dall'avere compiuto un atto lesivo dell'onore e della rispettabilità. 
La vergogna come sentimento sociale nasce e si sviluppa nelle culture che danno valore politico al giudizio che la collettività dà delle persone e dei loro comportamenti. E' questo giudizio  -  di apprezzamento oppure di sanzione, di onore o di disonore  - insieme ai valori comuni su cui si fonda, il vero legame che struttura quelle società. Conservare il proprio onore è, in questi contesti, il primo dovere pubblico di ciascuno; e la vergogna è appunto la percezione insopportabile che la propria immagine pubblica è lesionata dalla perdita dell'onore e del rispetto degli altri.

Le culture politiche occidentali moderne  -  a differenza dal mondo greco arcaico e da quello orientale  -  tendono a rimuovere la vergogna dal centro della scena politica, e a sostituirla con il rispetto non tanto di valori quanto di leggi positive impersonali. Il giudizio da temere non è, in questi ambiti, quello della comunità, ma quello della magistratura; alla coppia onore/disonore si sostituisce quella di legale/illegale.    La maggiore libertà di comportamento dell'individuo va di pari passo con la maggiore formalizzazione della politica, che tende a esaurirsi nel diritto. Per essere buoni cittadini è sufficiente non infrangere la legge.

In realtà, la semplice legalità non è un legame sociale sufficientemente coesivo. Perfino le democrazie moderne, che garantiscono grande libertà individuale, esigono che i comportamenti dei singoli  -  soprattutto, come afferma la Costituzione (art. 54), di coloro che rivestono cariche politiche  -  siano non soltanto legali ma anche esercitati con onore. Il che significa che dai politici si esige un'immagine pubblica  -   informata a valori come il decoro, la dignità, il senso del dovere e del servizio  -  e che la collettività è eventualmente in grado di sanzionare, con la riprovazione sociale che dovrebbe indurre vergogna, i responsabili  di atti disonorevoli."

giovedì 7 aprile 2011

Informarsi sempre

Ciao a tutti,
ho trovato un altro interessante articolo, evito di riscriverlo perchè è disponibile sul sito dell'Unità, (www.unita.it) dalla pagina principale cliccate su scienza e notizie il titolo è:

Altri 50 anni (e una montagna di soldi) per risanare Chernobyl

di Cristiana Pulcinelli
Per coloro i quali sono appassionati di nucleare forse potranno trovare idee per risolvere quel problemino e per alcuni politici consiglierei di investire a Chernobyl ci sono offerte strepitose per ville di lusso a quattro soldi.

mercoledì 6 aprile 2011

Un piccolo passo indietro per cercare di capire.

Ho trovato un editoriale che forse potra interessare. Uscito nel 2008, sul numero 5 della rivista  "FV - Fotovoltaico, fa delle importanti riflessioni sul settore in Italia e su quali indirizzi dovrebbe avere la nostra politica, se avesse un minimo di interesse per il paese e i problemi che non mancano mai.
"Lo possiamo affermare senza tema di essere smentiti: il mercato FV in Italia è forte ed è maturo per esplodere, come l'esperienza di altri Paesi insegna. Lo dimostrano i numeri: a luglio (2008 nda) è stata oltrepassata quota 150 MW, la metà dei quali installati solo nei primi sette mesi del 2008, e quindi i moduli fv brillano ormai sui tetti di diverse decine di migliaia di case italiane. Si tratta di un risultato straordinario, che lascia prevedere numeri ancora maggiori in futuro, visto che questa prima fase può essere considerata di rodaggio.
Naturalmente l'energia solare, almeno per i primi anni, avrà ancora bisogno degli incentivi nazionali per poter essere concorrenziale e ci aspettiamo che il Governo, se proprio vorrà apportare qualche cambiamento al conto energia, legge che ha dimostrato di funzionare bene, faccia delle modifiche in positivo. 
Per prima cosa serve un ulteriore semplificazione dell'iter burocratico per l'installazione degli impianti e per avere accesso all'incentivo. Ma, soprattutto, è necessario imporre a ENEL dei tempi certi per l'allaccio degli impianti residenziali: ogni ora di sole in cui l'impianto non è collegato alla rete significa un mancato guadagno e tanti kWh puliti in meno.
Non vorremmo, invece, che il Governo decida modifiche in negativo, prendendo come pretesto il taglio della spesa pubblica, come ampiamente successo nella recente Legge di bilancio in vari campi. Un altro pretesto, ovviamente infondato, potrebbe essere che il fv darà un contributo sempre insignificante al mix energetico mondiale. Tanto per citare solo un dato, l'Agenzia Internazionale dell'Energia prevede che nel 2050 il solare produrrà almeno il 10 % dell'elettricità mondiale. Staremo comunque a vedere che farà il Governo, i cui primi passi di politica energetica sono stati interlocutori. Da una parte, abbiamo apprezzato le recenti presse di posizione dei Ministri Prestigiacomo e Scajola sull'importanza strategica delle rinnovabili. Ci sconcerta invece il pressing sul nucleare. Sono in tanti i motivi per cui sarebbe insensato puntare tutto su questa tecnologia e abbandonare il fv e le rinnovabili: per raddoppiare il numero delle centrali nucleari entro il 2030, rimpiazzando anche quelle che andranno a fine vita nei prossimi 20 anni, sarebbe necessario costruire una nuova centrale ogni due settimane. La spesa? Tra i 1.000 e 2.000 miliardi di euro (stranamente qui i soldi ci sarebbero, niente tagli di spesa pubblica nda). Sappiamo come stoccare in maniera sicuria le scorie? No. L'effetto sulle emissioni di gas serra? meno del 5%. A quando le centrali di quarta generazione? Tra 40 anni, forse.
Un'ultima domanda: non è che forse dietro c'è la spinta di una forte lobby?"
Editoriale di Marco Pinetti 
Ebbene gentilissimo direttore, nella sua ultima domanda Lei ha proprio riassunto la missione politica del nostro governo, che si preoccupa più degli affari della cricca che dei problemi del Paese, e questo lo vediamo da soli in questi ultimi anni di gestione.
Riflettete popolo di elettori quando sarete chiamati a scegliere i vostri rappresentanti e lo dico nel vostro interesse. So che notoriamente siamo molto autolesionisti nella scelta dei signori che ci rappresentano ma qui si decide del nostro futuro e non stiamo parlando di quattro sacchetti di "monnezza", mi auguro che lo capiate per il vostro  bene.




domenica 3 aprile 2011

Your Love - Ennio Morricone & Dulce Pontes Traduzione

  • I woke and you were there
    beside me in the night.
    You touched me and calmed my fear,
    turned darkness into light.

    I woke and saw you there
    beside me as before
    My heart leapt to find you near
    to feel you close once more
    To feel your love once more.

    Your strength has made me strong
    Though life tore us apart
    and now when the night seems long
    your love shines in my heart…
    Your love shines in my heart.
    mi sveglio e tu sei lì
    al mio fianco nella notte
    mi tocchi e calmi le mie paure
    trasformi l’oscurità nella luce

    mi sveglio e ti vedo lì
    di fianco a me come prima
    un tuffo al cuore trovandoci vicino
    sentirti vicino ancora una volta
    sentire il tuo amore ancora una volta

    la tua forza mi ha reso forte
    anche se la vita ci ha separati
    ed ora quando la notte sembra lunga
    il tuo amore brilla nel mio cuore
    il tuo amore brilla nel mio cuore