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mercoledì 11 maggio 2011

Nuova interessante uscita in libreria

Italiani sta per uscire in questi giorni in libreria un interessante romanzo di un autore italiano di noir che merita di essere letto.

L'Italia noir di Massimo Carlotto
viaggio tra le ombre del Nordest

Arriva in libreria "Alla fine di un giorno noiso", il nuovo romanzo dello scrittore. Torna il personaggio di Giorgio Pellegrini, già conosciuto dieci anni fa in "Arrivederci amore, ciao". Il malaffare, la corruzione, la criminalità organizzata che si infiltra nel tessuto industriale del Veneto. "Tutte piaghe legali nel sistema produttivo. Per questo la magistratura fatica a metterci un argine".

 Breve trama:

GIORGIO Pellegrini si è ripulito. L'ex criminale con un passato politico che ha accumulato ricchezze con le rapine ora è proprietario di un locale in una città del Veneto, ritrovo di politici e imprenditori collusi con il malaffare degli appalti. Intorno, un giro di escort con cui Pellegrini arrotonda. Lo avevamo lasciato in Arrivederci amore, ciao, lo ritroviamo in Alla fine di un giorno noioso, il nuovo romanzo di Massimo Carlotto (edizioni E/O, in uscita l'11 maggio). Il maestro del noir mediterraneo ripropone un personaggio nel quale è sempre pronta a risvegliarsi un'anima predatrice e violenta. Così accade quando si trova coinvolto in una truffa (animata da un onorevole della maggioranza di governo) e in breve precipita in una storia di omicidi e ricatti. Un romanzo adrenalinico, un affresco drammatico della società del Nordest e della sua parte torbida. Fra i colpi di maglio che Pellegrini assesta, c'è il ritratto di una terra piena di contraddizioni.

Ci sono tutti gli ingredienti per un sicuro successo, complimenti Massimo.


 

domenica 1 maggio 2011

Pulizia? no grazie, parte seconda

Continuiamo a dare piccole perle di saggezza scientifica.........
 
Dormite di meno. Anche i benefìci delle otto ore di riposo notturno sono sopravvalutati. "Si tratta di una convenzione moderna che può lasciare persino più stanchi - spiega il professore Jim Horne, del Centro di ricerca sul sonno della Loughborough University - un sonnellino di un quarto d'ora può essere più riposante di un'ora di sonno notturno. Millenni fa, le persone facevano un sonno di circa due ore nella prima serata, seguito dalla cena, a sua volta seguita da attività di interazione. L'ora del risposo notturno arrivava intorno a mezzanotte: a quel punto si dormiva per tre-quattro ore ininterrottamente, prima delle preghiere e dell'accensione del fuoco". Un altro luogo comune da sfatare è quello secondo cui, se non si riesce a prendere sonno, bisogna restare a letto: "Molto meglio alzarsi e leggere un libro, fare un puzzle o qualcos'altro di rilassante finché il nostro corpo non ci dice che è pronto per dormire", aggiunge Horne. "In effetti le classiche otto ore di sonno sono solo un ricordo - spiega il direttore del Centro di Medicina del sonno del San Raffaele di Milano e segretario dell'Aims (Associazione italiana di medicina del sonno), Marco Zucconi - e possono diventare un'ossessione, specie per chi soffre di insonnia. Il fabbisogno di sonno è individuale e geneticamente determinato o influenzato dal nostro orologio biologico: dunque è opportuno dormire fin quando ci sentiamo riposati, senza dare eccessiva importanza alla quantità (dalle 9-10 ore dei cosiddetti long sleepers alle 4-5 degli short sleepers). Horne però afferma che 15 minuti di "nap" (sonnellino) sono ristoratori quanto il sonno notturno. Io arriverei fino a 30. Dopo, subentra l'inerzia del sonno ed è più difficile il risveglio e la buona funzionalità complessiva".